Dall'idea all'identità: il caso di Rete Italiana delle Proteine Alternative
- A.G.V. | Amadou Comunicazione

 - 18 set
 - Tempo di lettura: 4 min
 
Vi siete mai accorti di quanto il settore delle realtà alimentari eticamente sostenibili sia dominato da stereotipi grafici e cliché visivi? In questo post vi racconto il viaggio nella creazione dell’identità visiva di Rete Italiana delle Proteine Alternative (RIPA), una delle sfide più stimolanti affrontate quest'anno. È possibile scappare dall'ovvio e tradurre valori complessi in un linguaggio visivo di immediata comprensione?

Da qualche anno, il mio occhio da grafico sta notando nei supermercati e nel web una certa ridondanza nella comunicazione visiva del settore delle realtà alimentari eticamente sostenibili, spesso dominato da una medesima palette di colori e da simboli ripetitivi:
colori verdi e foglioline sono un po' dappertutto, innestati a forza nei loghi più disparati, dai produttori di cibo plant based ai supermercati bio, dai prodotti di cosmetici all'abbigliamento cruelty free fino ai movimenti ambientalisti eccetera, tutte realtà gettate in un unico calderone, senza più distinzione, come se fossero esattamente la stessa cosa .
Ma l'uso costante di questi cliché non rischia forse di appiattire la comunicazione? O meglio: di neutralizzarla?
Per la Rete Italiana delle Proteine Alternative – un’associazione di categoria di aziende plant-based e carne coltivata guidata e trainata da realtà no profit come Essere Animali, ho cercato di liberarmi dagli stereotipi e di riflettere a fondo sugli elementi concreti che la compongono, per trasmettere con immediatezza e onestà le caratteristiche fondanti dell'associazione, distaccando la comunicazione da quel bolo informe di foglioline verdi che va tanto di moda oggigiorno.
Capire le idee: analisi iniziale e sessioni di allineamento
Avere ben chiare le origini, la mission e gli obiettivi di RIPA è stato il primo imperativo per iniziare a comprendere i messaggi principali da trasmettere. La mission di RIPA è favorire un modello alimentare equo e sostenibile, capace di nutrire l’umanità salvaguardando i diritti degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente, in linea con le esigenze dettate dalle sfide attuali, ma anche nell’interesse delle generazioni future, secondo un approccio scientifico ed etico.
Le parole chiave d’ispirazione – come trasparenza, democraticità, indipendenza politica, correttezza e rispetto della scienza, autorevolezza e inclusività – hanno aiutato ad inquadrare ancor meglio l’atmosfera da trasmettere.

Lo sviluppo del logo è stato supervisionato da Lorenzo Gasperoni, web designer e developer presso EssereAnimali. Non mi capita spesso di lavorare con tanta sintonia professionale. Un costante entusiasmo nell'accogliere le scelte grafiche e una cura attenta al perfezionarle nelle varie fasi di elaborazione ha dato decisamente una marcia in più a tutto il processo tecnico/creativo.
Pittogramma e logotipo: la rete in un segno
Il cuore dell'identità è il pittogramma, un segno grafico che condensa molteplici significati. Le linee che si intrecciano richiamano il concetto di "Rete" e le diverse attività del settore: quelle inerenti alla sfera plant-based, alla creazione e l’ideazione di altre proteine alternative, alla ricerca e la produzione degli alimenti.
Un’attenzione particolare è dedicata al futuro prossimo del settore, nel quale industria e ricerca avranno sempre maggior peso (come ad esempio: laboratori per coltivazione di cellule e sintesi di nuove proteine; sviluppo di tecnologie per stampa e texturizzazione degli alimenti…).

Nel disegno del logotipo abbiamo giocato con forme morbide e sinuose che evocano diversi elementi chiave e trasmettono un mood amichevole, di accoglienza, inclusività, cooperazione, consorzio. Cerchi e incurvature e evocano:
Un baccello, da cui nascono molte delle proteine vegetali impiegate
Cellule e molecole, per sottolineare l'importanza della ricerca e della scienza
Un anello tra le lettere "i" e "p" che suggerisce una provetta di laboratorio, simbolo di innovazione.

Per il logo esteso, abbiamo optato per un font di derivazione (h)elvetica, che comunica serietà e affidabilità. Per mantenere la coerenza con il mood più morbido del pittogramma, ho scelto un bastoni dai bordi arrotondati creando un equilibrio perfetto tra istituzionalità e accessibilità.
Il font bastoni utilizzato per la scritta estesa Rete Italiana Proteine Alternative, di discendenza (h)elvetica, richiama valori di serietà, affidabilità; al contempo arrotondamenti e smussature mantengono il mood amichevole presente in pittogramma e logotipo.

Colori, font e immagini: la coerenza visiva
Colori: il coraggio di distinguersi
Per allontanami dai toni di verde abusati nella comunicazione visiva di questo settore, ho proposto un blu navy e un rosso cremisi che esprimono affidabilità e autorevolezza. Questi colori rafforzano i valori istituzionali del logo, permettendo all'associazione di distinguersi in modo netto e professionale.

2. Font contemporanei
Crimson Pro è stata la scelta per i testi istituzionali di RIPA. È un graziato che con le sue rotondità si abbina bene al logo. Sobrio ma non serioso, ha un mood con il giusto equilibrio fra classico e contemporaneo.
3. Immagini: moodboard per l’impatto visivo
La scelta delle immagini e degli elementi grafici completa l'identità. Ho optato per l'uso immagini grandi, in riquadri stondati, con titoli in grassetto su sfondi puliti e semplici. L'uso di linee tratteggiate crea spazi e connessioni, rinforzando visivamente il concetto di "Rete" e di unione.

Il risultato: un linguaggio visivo coerente e chiaro
Il risultato è un'identità autorevole, originale e unica che comunica un futuro sostenibile e scientificamente fondato, in modo inclusivo e accessibile a tutti.
Il lavoro su RIPA dimostra che un'identità visiva non è mai un semplice esercizio estetico. È un processo strategico che, partendo da valori e obiettivi chiari, deve tradurli in un linguaggio visivo coerente.
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